Pescatore morto folgorato: non fu un fulmine ma una cabina elettrica danneggiata, 6 indagati
Ad uccidere il pescatore Ugo Manganaro, trovato senza vita la sera a Vico Equense (Napoli), non sarebbe stato un fulmine: il 34enne sarebbe stato colpito da una scarica elettrica partita da una cabina che si trovava nei pressi della spiaggia. È quanto è emerso nel corso degli accertamenti della Procura di Torre Annunziata, che ha iscritto nel registro degli indagati sei persone. La tragedia risale alla sera del 22 novembre 2022, il corpo era stato rinvenuto da alcuni amici della vittima.
Erano stati chiamati i soccorsi, ma inutilmente. Le cause della morte erano state individuate nella folgorazione e tra le ipotesi era stata tenuta in considerazione quella secondo cui l'uomo fosse stato colpito da un fulmine durante il maltempo anche se era stato ritenuto verosimile che la scarica elettrica fosse partita da un palo dell'illuminazione che si trovava poco distante dal punto del ritrovamento del corpo.
L'ufficio inquirente di Torre Annunziata, coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso (pm Andreana Ambrosino), ha chiuso le indagini nei confronti di due titolari di strutture ricettive e quattro tra dirigenti e funzionari di Enel. Nei loro confronti il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, alla base della morte ci sarebbe stata la mancata manutenzione della cabina, che sarebbe stata malfunzionante da diversi anni. Esclusa, quindi, definitivamente, l'ipotesi del fulmine durante il violento temporale che quella sera si era abbattuto sulla spiaggia di Marina di Seiano: Manganaro sarebbe stato colpito dopo essersi appoggiato ad alcuni pannelli metallici di un chiosco che erano in contatto con l'impianto elettrico malfunzionante della cabina elettrica.